Descrizione
Responsabilità per risultati in un’amministrazione di risultato. Espressioni sintesi di un percorso di revisione ed innovazione legislativa degli ultimi anni ’90 (l. n.142/1990; l. n.241/1990; D.lgs. n.29/1993; D.lgs. n.80/1998; D.lgs.n.165/2001) – cui fanno seguito le recenti modifiche ed integrazioni alla l. n.241/1990 apportate dalla l. n.15/2005 – che assegna al conseguimento del risultato la funzione di principio e norma dell’azione giuridica della Pubblica Amministrazione. L’analisi dell’espressione “amministrazione di risultato” contrapposta a quella di “amministrazione per atti”, che l’autore conduce sul piano giuridico alla luce del serrato dibattito dottrinale, pone una serie di questioni, sia in senso specifico che sistemico, per le implicazioni giuridiche ed i riflessi su importanti istituti. Nel processo di trasformazione della P.A. dell’ultimo decennio del secolo scorso, efficienza, efficacia ed economicità si impiantano quali criteri fondamentali di regolamentazione della stessa azione amministrativa. Tenendo conto di tale codificazione, che eleva il raggiungimento del risultato a principio e norma dell’agire della P.A., l’autore delinea il quadro problematico in relazione alla compatibilità tra gli istituti legati al valore dell’efficienza… (e dell’efficacia) e le esigenze della legalità, per coglierne il passaggio da un apparente ruolo recessivo ad un processo di integrazione progressiva. La responsabilità dirigenziale, correlata alla rilevanza giuridica del risultato, è il sintomo di un mutamento che va dalla legalità formale (garanzia) alla legalità sostanziale (risultato).